venerdì 25 ottobre 2019

#12 I MATERIALI DELLA COSA


Di seguito sono descritti i materiali di cui sono fatti i vari pezzi del tamburello:
  • La corona è costruita con il legno di faggio. Questo legno ha un colore che va dal biondo al rossastro; ha una buona resistenza sia alla trazione sia alla compressione, alla flessione e anche alla torsione; ha una buona tenacità, una buona durezza ed è facilmente lavorabile.

  • La membrana con la pelle di capra o capretto.
  • I sonagli sono in bronzo o in alluminio a seconda del suono che si vuole creare con il loro tintinnare. Il bronzo è una lega rame-stagno spesso legata ad un metallo come l'alluminio, il nichel o il berillio; presenta notevole resistenza a corrosione ed una buona elasticità.

Viene suonato dando un colpo col pollice ed uno con le altre dita sfrizionandole sulla membrana e scuotendo lo strumento con l'altra mano che lo impugna.


#11 LA TASSONOMIA DELLA COSA


Di seguito una classificazione dei principali tipi di tamburello esistenti :



A seconda della grandezza e della forma della corona, della tensione della membrana, e della grandezza dei sonagli esistono diverse varianti come: [nell'ambito musicale] il tamburello a mano (sprovvisto di sonagli), il tamburello con battente (provvisto di sonagli e di una bacchetta), la tammorra (con una corona ed una membrana più grandi del normale), il tamburello di mare (provvisto di due membrane che isolano lo spazio interno alla corona e in cui sono posti dei pallini che conferiscono un ulteriore suono a seconda del materiale con cui sono fatti); [nell'ambito sportivo] il tamburello ovale usato per la battuta e il tamburello rotondo usato nelle fasi intermedie della partita.

#10 I PROVERBI DELLA COSA

" Quando l'Italia suona la chitarra, la Spagna le nacchere, la Francia il liuto, l'Irlanda l'arpa, la Germania la tromba, l'Inghilterra il violino, l'Olanda il tamburo, nulla è uguale ad esse. "

" Torinesi e Monferrini, pane, vino e tamburini. "

" E se lu tamburellu meu vinne de Lecce. Na mo jata ci lu sona e ci lu sente. "
[ E se il mio tamburello viene da Lecce. Beato colui che lo suona e colui che lo sente. ]


" Lu tamburreddhu meu nu viziu tene, tutte le caruseddeh face ballare. "
[ Il mio tamburello ha un vizio, fa ballare tutte le fanciulle. ]

#9 I NOMI DELLA COSA


DAL DIZIONARIO TRECCANI
" TAMBURELLO : s. m. [diminutivo di tamburo]. – 1. Strumento a percussione, detto anche tamburo basco, formato da una membrana tesa sopra un cerchio di legno (di 25-30 cm di diametro), nel quale sono inseriti dei campanelli o dei piccoli dischi di bronzo risonanti (sonagli): si usa tenendolo con la mano sinistra e percuotendo la membrana con il dorso, il palmo o le dita della destra; talvolta viene agitato rapidamente in modo da far tintinnare i dischi o i campanelli. Il tamburello, popolare in Spagna e nell’Italia meridionale, dove serve a ritmare le danze, è stato introdotto, a partire dall’Ottocento, in orchestra da vari compositori (Berlioz, Rimskij Korsakov, Ravel, De Falla, ecc.) per ottenere effetti di colore particolare, ed è così entrato a far parte della famiglia delle percussioni. "

TAMBURELLO NEI VARI DIALETTI ITALIANI
- Salentino = Tamburieddhru
- Siciliano = Tammureddu

TAMBURELLO IN ALTRE LINGUE
- Inglese = Tambourine
- Tedesco = Tambourin
- Francese = Tambourin
- Spagnolo = Pandereta
- Cinese = 手鼓
- Greco = ντέφι

#8 LA COSA

IL TAMBURELLO


Ho scelto il tamburello perchè è un oggetto che rappresenta una delle tradizioni a mio parere più belle e vissute dagli abitanti di Leuca e di tutti i paesi limitrofi del salento. Il tamburello è uno strumento musicale diffuso, oltre che nella penisola salentina, anche nelle altre regioni del sud italia e in tutto il mediterraneo; è emblema della cultura delle tarantelle e della pizzica.
Nel passato veniva utilizzato in una vera e propria terapia coreutico-musicale nel fenomeno del tarantismo: chi veniva morso o credeva di essere stato morso da una tarantola tendeva ad avere stati psichici alterati ed un esagerato dinamismo e si ricorreva a queste terapie che si ritenevano provocassero l'espulsione del veleno attraverso sudori ed umori (particolarmente efficaci durante la festività dei santi Pietro e Paolo).
Al giorno d'oggi viene utilizzato nelle feste paesane o in veri e propi festival diventati famosi in tutto il mondo come ad esempio "La notte della taranta".

#7 UN FILM

IN GRAZIA DI DIO


CARATTERISTICHE
Genere : drammatico
Durata : 127 minuti
Anno di pubblicazione : 2014
Luogo di sceneggiatura : Castrignagno del Capo, Giuliano di Lecce, Santa Maria di Leuca
Regia : Edoardo Winspeare

TRAMA

Il film parla di una famiglia di sarti che è costretta a chiudere la propria fabbrica a causa di una crisi economica. L'unico fratello cambia paese assieme alla sua famiglia, una delle due sorelle insegue il suo sogno di fare l'attrice mentre l'altra sorella, che si occupava della fabbrica, per far fronte ai debiti ed alla bancarotta comincia a lavorare le proprie terre.

RICONOSCIMENTI

Nomination per Nastro d'argento - 2014
Nomination per Globo d'oro - 2014
Nomination per Ciak d'oro - 2014

CRITICA

Ha ricevuto apprezzamenti da Roberto Saviano che, rimanendo estasiato davanti alla semplicità di come sia stata descritta una realtà spesso diffusa nel passato, in un post su facebook ha invitato il pubblico ad andare a guardarlo. 

domenica 20 ottobre 2019

#6 IL NOME DEL LUOGO

Leuca deriva dal greco (Leukòs) che vuol dire bianco. Si narrava che i nostri antenati avessero attribuito questo nome a questo luogo perché influenzati o dal colore delle abitazioni o dalla schiuma del mare che sbattendo continuamente sulle coste lasciava dietro di sé una scia biancastra. Tuttavia si è scoperto che il nome deriva dalla presenza di numerose rocce bianche perpendicolari sul mare che rendevono riconoscibile la terra alle navi, anche a parecchia distanza dalla costa.

#5 IL MITO

Un’antica leggenda narra che nel tratto di mare che racchiudeva la penisola salentina viveva Leucasia, una sirena dalla pelle bianchissima, dagli occhi azzurri, dalla lunga chioma bionda e con un canto particolarmente armonioso al quale nessuno era mai stato in grado di resistere. Un giorno un giovane pastore messapico, di nome Melisso, arrivò sulla scogliera per far pascolare il suo gregge; mentre suonava il suo flauto si accorse del melodioso canto di Leucasia, la quale notata la bellezza del ragazzo se ne invaghì. Quest’ultima tentò in tutti i modi di sedurre il ragazzo, ma invano, perché Melisso era innamorato della bella Aristula e respinse le “avanches”, non accorgendosi che Leucasia fosse una sirena. La sirena non accettò il rifiuto, si infuriò e attese con pazienza il momento della sua vendetta. Un giorno vide i due giovani amoreggiare lungo la scogliera e ricordandosi del rifiuto di Melisso scatenò una tempesta con le sue due code: i due giovani annegarono e finirono sfracellati sulle due punte opposte della baia. La dea Minerva, che assistì all’intera scena, si impietosì e pietrificò i corpi dei due giovani nelle due punte opposte della baia di Leuca: Aristula sulla punta che da allora si sarebbe chiamata “Punta Ristula”; Melisso sulla punta che da allora si sarebbe chiamata “Punta Meliso”. In questo modo i due giovani, pur non potendosi toccare, poterono eternare il loro amore. Leucasia, distrutta dal rimorso e persa la sua voce, si suicidò pietrificandosi anch’essa negli scogli bianchi di Leuca.



                                              
                      LEUCASIA                                                                                                                    MELISSO


#4 CITAZIONI

La terra del rimorso, di Ernesto De Martino, racconta ed indaga l'origine del fenomeno del tarantismo in tutta la penisola salentina, partendo dal capoluogo Lecce fino ad arrivare alla punta estrema Leuca. Il fenomeno consiste in un'ondata di morsi da ragni chiamati tarante che avevano effetti fisici e psicologici sulle persone: svenimenti, tremori, irrigidimenti di arti, malinconia, pazzia.

CITAZIONE 1
Ernesto De Martino, "La terra del rimorso", pag. 127

 CITAZIONE 2
Ernesto De Martino, "La terra del rimorso", pag. 296

#3 IL LIBRO

FINIBUSTERRE


“Entro la malìa di un mare di turchese è disteso il Capo scheletro gigantesco. Lo spazza il vento e lo dilava la pioggia; la roccia calva si trascina carponi al mare. Le spiagge flagellate e rose (quasi rosicchiate dal mare) si estendono entro una luce violenta che le illumina senza ombre”
-Luigi Corvaglia-

Finibusterre è un romanzo di Luigi Corvaglia pubblicato nel 1936 in cui il protagonista della storia è Pietro, un giovane salentino che nella prima metà dell’‘800, all’inizio della Restaurazione, attraverso svariate avventure e sofferenze nel Salento dei baroni, in cui la gente "lotta e spera", riesce a realizzare il suo riscatto sociale e morale.


domenica 13 ottobre 2019

#2 LE COSE

Leuca ed il suo lungomare sono caratterizzati dalla presenza di numerose botteghe, bancarelle e negozietti che sono diventati ormai famosi per la vendita di oggetti tipici del luogo, oggetti che riportano alla memoria la cultura e le tradizioni di un passato non troppo passato e tangibile con mano.


Il tamburello

Il tamburello è uno strumento musicale molto diffuso a Leuca e nelle zone vicine. Al giorno d'oggi sono ancora numerose le botteghe in cui gli artigiani costruiscono a mano questo strumento, strumento che rallegra le feste e le sagre in cui viene usato per accompagnare la pizzica, una danza popolare che è diffusa in tutto il Salento.




La rete da pesca

La rete da pesca è uno strumento utilizzato dai pescatori per intrappolare animali acquatici. A Leuca è ancora tradizione dei pescatori più anziani ed esperti ricamare a mano le reti da pesca, un lavoro impegnativo e di precisione che nel passato veniva spesso tramandato da padre a figlio. Esistono vari tipi di reti da pesca: reti da posta fisso, reti da posta alla deriva, reti da strascico e tante altri varianti. 




Statuette in cartapesta

La cartapesta è un materiale leggero, facile da lavorare e poco costoso usato dai maestri cartapestai del Salento per realizzare soprattutto statuine. La tecnica di lavorazione di questo materiale è antichissima e risale al XVII secolo ed è stata utilizzata nel corso degli anni per realizzare soprattutto opere di carattere sacro. Al giorno d'oggi vengono usate ad esempio nei presepi.



Souvenir in pietra leccese

La pietra leccese è un materiale morbido e delicato all'esterno ma solido e resistente all'interno e molto adatto alla lavorazione. Gli oggetti in pietra leccese vengono spesso arricchiti di decorazioni (dipinti) sulla superficie e vengono usati nell'arredamento di una casa.

#1 IL LUOGO

Santa Maria Di Leuca (LE)


Santa Maria di leuca è una frazione di 1.263 abitanti del comune di Castrignano del Capo, in provincia di Lecce, nel Salento meridionale. Dista 83 km dal suo capoluogo ed è il centro abitato più a sud dell'intera provincia.


Altitudine: 17m sul livello del mare --- Latitudine: 39° 78' N --- Longitudine: 18° 36' E




Fonte : https://it.wikipedia.org/wiki/Santa_Maria_di_Leuca