sabato 4 gennaio 2020

#33 LA SINTESI FINALE


In questo blog ho voluto descrivere inizialmente Santa Maria di Leuca, un luogo a cui sono legato  situato vicino al mio paese d’origine, e successivamente ho voluto descrivere un oggetto che rappresenta la cultura dello stesso paese e di tutte le zone limitrofe “ contaminate “ dalla tarantella e dalla pizzica, il tamburello.

Leuca è il paese più a sud della provincia di Lecce, in Puglia. È stato da sempre una meta privilegiata  sia per i turisti che vogliono farsi suggestionare dagli spettacolari paesaggi presenti nella zona, sia per i commercianti dei mercati marittimi legati al mediterraneo.
Sono presenti numerose botteghe, negozi e bancarelle che offrono oggetti rappresentativi del territorio e della cultura salentina: tamburelli, statuette di cartapesta, reti da pesca, souvenir in pietra leccese. 
Su Leuca sono stati scritti numerosi libri che raccontano le più svariate tradizioni diffuse nella penisola Salentina e che raccontano la storia del paese e dei popoli che lo hanno abitato; sicuramente un libro degno di nota è il “ De finibus terrae ” scritto da Luigi Corvaglia.
Tra gli altri libri in cui vengono fatte citazioni del luogo e in cui vengono descritte vicende accadute a Leuca e nelle zone limitrofe c’è “ La terra del rimorso “ di Ernesto De Martino, libro che mi ha davvero colpito in quanto mi ha fatto scoprire delle realtà così vicine al nostro periodo storico e al mio luogo natio, che ancora non conoscevo.
Inoltre su Leuca ho scoperto anche dei miti e delle leggende diffuse nella cultura dei popoli antichi come il mito di Leucasia, che narra la storia di Meliso, di Aristula e del loro amore distrutto dalla sirena Leucasia e ricostruito dalla Dea Minerva; ho inoltre scoperto che il nome Leuca fu attribuito dagli antichi a causa della presenza di numerose rocce bianche sulla scogliera.
Infine sono sicuramente numerosi i film girati in questo paese e nelle zone costiere vicine, e tra i tanti ho voluto citare quello di un regista mio compaesano “ In grazia di Dio “, che racconta una realtà parecchio diffusa negli anni ‘50.

Il tamburello è uno strumento musicale rotondo avente un diametro di circa 40 cm utilizzato nei repertori delle tarantelle e della pizzica; l’ho scelto perché da sempre sono stato a contatto con persone che me ne hanno trasmesso la passione e che ne conoscevano bene la storia, il suo utilizzo, la sua diffusione ed evoluzione, e la sua importanza per delle popolazioni soprattutto quelle locali.
È diffuso anche in altre regioni d’Italia, in altre zone del Mediterraneo e di tutta l’Europa. Naturalmente però, ogni popolazione ha un proprio modo di chiamarlo e perciò il tamburello ha diversi nomi.
Inoltre nel tempo sono nati diversi proverbi sia nella penisola salentina che in Campania e Sicilia, altre due regioni italiane in cui si è diffusa parecchio questa cultura.
Di tamburelli ne esistono diverse tipologie, ed infatti si possono trovare delle tassonomie sia online, sia nei mercatini che li vendono. Nelle tassonomie spesso vengono riportati anche i tipi di materiale e l’anatomia di ogni tipo di tamburello.
Sicuramente come ho già detto il tamburello è l’elemento essenziale per i repertori musicali delle pizziche e delle tarantelle, e perciò si può considerare come un vero e proprio simbolo che le  rappresenta.
Col passare degli anni si sono potute osservare varie evoluzioni del tamburello e sicuramente in futuro  se ne potranno osservare altre.
Una mappa concettuale potrebbe essere questa e una nuvola potrebbe essere questa.
Il tamburello è entrato anche nell’ambito della cucina e dell’arte: infatti nel passato veniva costruito a partire dai setacci utilizzati per il grano ed il frumento in generale; inoltre veniva spesso raffigurato in  opere d’arte da artisti famosi come Donatello.
Non esiste un brevetto del tamburello in generale, probabilmente perché era noto agli Egizi fin dal 2000 a.C., ma ne esistono alcuni su delle tipologie specifiche.
Sicuramente l’ambito in cui è maggiormente diffuso è quello musicale; infatti sono stati creati dei veri e propri eventi che lo celebrassero come “ La notte della Taranta “, festival in cui si suonano e si ballano le tarantelle e la pizzica.
Sono stati addirittura scritti e disegnati dei fumetti su gruppi e band in cui si suona il tamburello, scritti libri in cui viene raccontata e spiegata la cultura che rappresenta e composte numerose poesie, filastrocche e brani musicali.
Lo stesso regista che ha fatto il film su Leuca, ne ha girato anche uno dal titolo “ Sangue vivo “ in cui vengono raccontate le vicende di due fratelli che suonavano il tamburello e facevano parte di un gruppo; uno dei due , Pino Zimba, è anche il protagonista del mio blog.
Il tamburello, data la sua bellezza estetica, al giorno d’oggi è addirittura entrato a far parte dell’arredamento delle case di molte famiglie salentine.
Nel passato il tamburello fu anche oggetto di alcune tipologie di francobolli e a mia opinione data la vastità di opere artistiche che lo rappresentano si potrebbe costruire un museo che racchiuda tutte suddette opere.
Infine oggi esistono delle scuole e dei maestri che insegnano una vera e propria tecnica per suonare il tamburello: come scuotere, percuotere e battere
Ho inoltre costruito un abbecedario del tamburello in cui sono presenti le principali parole connesse concettualmente è materialmente ad esso.

domenica 22 dicembre 2019

#32 LE AZIONI DELLA COSA / CON LA COSA


Percuotere : con un colpo la membrana del tamburello
Battere : con una bacchetta sulla membrana
Scuotere : il tamburello per far suonare i sonagli
Sfrizionare : le dita sulla membrana
Curare
: (metaforicamente) la pazzia delle persone affette dal tarantismo
Rallegrare : le feste con la melodia del tamburello
Suonare : il tamburello

sabato 14 dicembre 2019

#31 L'ABC DELLA COSA



A come Acciaio = materiale con il quale sono costruiti i sonagli


B come Botteghe = negozi nei quali tutt'oggi vengono prodotti artigianalmente i tamburelli



C come Corona = parte del tamburello con la quale si afferra


D come De Martino Ernesto = antropologo che studiò il tarantismo


E come Egiziani = primo popolo che conobbe il tamburello


F come Faggio = tipologia di legno con cui è costruita la corona


G come Gluck = direttore d'orchestra che per primo introdusse il tamburello in un'opera


I come Italia = area geografica in cui si diffuse il tamburello


L come Legno = materiale di cui è fatta la corona


M come Mezzaluna = tipologia di tamburello


N come Notte della taranta = festival musicale dedicato al tamburello e alla pizzica


O come Ovale = una delle due forme del tamburello (l'altra è la forma rotonda)


P come Pizzica = danza popolare


Q come Quadri = sono numerosi quelli che hanno come protagonista il tamburello


R come Ragno = animale simbolo del tarantismo e della pizzica


S come Sonagli = parte del tamburello che aggiunge un suono argentino, metallico


T come Tarantismo = sindrome culturale di tipo isterico diffusasi nel sud Italia


U come Ukulele = strumento che accompagna il tamburello in numerosi brani


V come Van Gogh museum = museo nel quale ci sono numerosi dipinti sul tamburello



Z come Zoè = gruppo musicale che ha come strumento principale il tamburello

giovedì 12 dicembre 2019

#30 LA SCIENZA E LA TECNICA DELLA COSA


Il tamburello è uno strumento musicale facente parte della famiglia dei membranofoni: il loro suono è prodotto dalla vibrazione di una membrana tesa. E' la tipologia di tamburo più semplice da suonare ed infatti è a percussione diretta: la membrana viene fatta vibrare attraverso un gesto diretto dall'esecutore come un colpo di mano o una sfrizionata di dita; il suonatore per eseguire una perfetta esecuzione deve tracciare idealmente un 8 con il movimento del polso e della mano. La membrana utilizzata è di pelle di capra perchè è un materiale morbido e facile da trattare. L'accortezza più importante che il produttore deve avere sta nel saper prevedere il restringimento della membrana (inizialmente bagnata) quando viene fatta asciugare, dopo essere stata tesa sulla corona del tamburello.

#29 I NUMERI DELLA COSA


3 : il numero dei componenti del tamburello.

4 : il numero delle principali tipologie di tamburello.

8 : il numero che si deve compiere con il movimento della mano per una giusta esecuzione.

40cm : la lunghezza del diametro del tamburello classico.

2000 a.C. : la data a cui risalgono le prime testimonianze delle civiltà antiche.

#28 IL PROTAGONISTA DELLA COSA


Pino Zimba (Giuseppe Mighali)


Nato nel 1952 ad Aradeo, comune della provincia di Lecce, fin da piccolo entrò in contatto con la pizzica e la taranta grazie a suo padre, un noto tamburellista. Fu uno tra i più apprezzati e popolari esponenti della cultura salentina della pizzica. Partecipò a numerose edizioni della "notte della taranta" a Melpignano. Fece parte del gruppo "Officina Zoè", gruppo salentino di fama internazionale, ed inoltre fu protagonista del film "Sangue Vivo" in cui vengono raccontati numerosi episodi della sua vera vita. 

sabato 7 dicembre 2019

#27 IL MUSEO DELLA COSA


Al giorno d'oggi un museo sul tamburello potrebbe contenere: dipinti dei più grandi artisti raffiguranti suonatori di tamburelli, sculture di civiltà antiche nelle quali era già diffuso uno strumento simile al tamburello, jukebox riproducenti brani in cui il tamburello è il protagonista e veri e propri tamburelli di vario tipo, dalla "tamorra" fino al "tamburello di mare".
Potrebbe esserci una prima sala di accoglienza in cui vengono venduti i biglietti, arredata da tamburelli di tutti i tipi; una seconda ed una terza sala in cui sono esposti i dipinti e le sculture con musica di sottofondo; un'ultima stanza in cui ci siano varie postazioni dove artigiani esperti costruiscono i tamburelli davanti agli occhi degli spettatori. Infine potrebbe anche esserci una stanza in cui si vendano tamburelli e oggetti (ricordini) che lo rappresentino.